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La Runa del Lupo e il Battaglione Azov

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Sullo sfondo giallo-azzurro della bandiera delle milizie ucraine spiccano simboli appartenenti all'Europa arcaica, alla tradizione indoeuropea e pagana slava. Uno di quelli più frequenti è la Runa del Lupo, chiamata Wolfsangel , che sulle bandiere possiamo vedere in posizione orizzontale rispetto alla versione tradizionale che ho fotografato nel mio libro "Iniziazione alle Rune - teoria e pratica" di Anne-Laure e Arnaud d'Apremont, Edizioni l'Età dell'Acquario, 2006. Wolfsangel è una runa non appartenente al classico alfabeto antico Futhark di 24 rune, ma alle 14 rune supplementari. La pronuncia fonetica della runa Wolfsangel è "sz"; il significato simbolico è quello di "gancio per i lupi", che rimanda al potere di catturare la forza del lupo. Si tratta di una forza violenta, che a stento può essere contenuta, e ha sempre bisogno della giusta saggezza per essere indirizzata. Nel mondo mediterraneo, la forza, il coraggio e la leadership del

La verità dietro l'offuscamento del David

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 In questi ultimi anni abbiamo assistito ad una vera e propria furia iconoclasta contro opere d'arte e monumenti: statue abbattute, dipinti estromessi dai musei, vandalismo, censura. Dall'inizio del conflitto russo-ucraino, poi, la cultura della cancellazione ha goduto di una particolare accelerata; da Dostoevskij alla Netrebko, arte e cultura russe sono finite nel mirino della scellerata politica USA-NATO e del politicamente corretto di un'Unione Europea sempre più asservita all'asse atlantica e agli interessi della finanza e delle grandi corporazioni, ieri medico-chirurgiche e farmaceutiche, oggi belliche. Ma uno degli episodi sicuramente più assurdi di questo clima distopico, è senza dubbio l'oscuramento del David di Michelangelo fuori da Palazzo Vecchio, a Firenze, coperto con un drappo nero per volontà del sindaco che ha giustificato tale nefandezza dicendo che si tratta di un gesto di protesta contro la guerra in Ucraina. A parte il fatto che non esiste alcun

Verso un risveglio del Femminile Celeste

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  Il danno più grande alla cultura del Femminile, e in particolar modo alla spiritualità femminile, è quello di stereotipare questo femminile, associandolo unicamente ai suoi aspetti ctoni, tellurici, materici. Lo studio delle antiche religioni ci mostra che questo concetto è costruito su un falso conveniente per imprigionare il femminile nel materialismo dell'elemento Terra, quindi negli aspetti viscerali, e le donne in ruoli e atteggiamenti stagnanti, connessi appunto all'umido ed al terreno, allontanandole dall'elemento igneo e da quello aereo, che invece rappresentano la tensione spirituale ed intellettuale. Se infatti andiamo indietro nel tempo, nella civiltà proto-europea e proto-mediterranea, ci accorgiamo facilmente che il femminile è onorato in tutti i suoi aspetti: ritroviamo in Europa come nell'antico Egitto, dee-uccello e dee-serpente, quindi divinità femminili celesti e divinità ctonie. Soffermandoci sull'Egitto, poi, vediamo come alcuni dei paradigmi a

Il Drago, distruttore e rigeneratore

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Il simbolismo del Drago è molto complesso e non riducibile al solito dualismo buono/cattivo che piace tanto al Cristianesimo. Il Drago come sauro è figlio dell'acqua e della terra, ma come creatura alata e padrone delle fiamme, è connesso anche all'aria e al fuoco. Nella tradizione celtica abbiamo infatti draghi d'acqua (chi non conosce il famoso mostro di Lochness, la cui dimora ebbi il privilegio di visitare molti anni fa), di terra (abitanti di grotte e custodi di tesori), d'aria e di fuoco: a chi volesse approfondire questo argomento consiglio di leggere il mio saggio pubblicato con Psiche2 nel 2014, Magici Animali di Potere - viaggio attraverso i bestiari magico-religiosi delle culture antiche . Dunque il Drago rappresenta i quattro elementi e le forze primordiali, titaniche, della Natura. Come intelligenza arcaica, è presente in tutte le antiche tradizioni a seconda delle quali muta anche il suo significato. Contiene in sè aspetti maschili e femminili, una caratte

Interpretazioni esoteriche ed archetipiche dell'attuale eclissi della coscienza collettiva

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  Da un anno e mezzo stiamo assistendo a quello che in termini junghiani può essere definito, a tutti gli effetti, un oscuramento della coscienza collettiva. In questi casi è facile che si manifestino, anche con estrema irruenza, quegli Archetipi dell'inconscio collettivo che in condizioni normali rimangono sopiti, che rappresentano il microcosmo dei Numi presenti nel macrocosmo della intera creazione. Insieme ad essi acquisiscono potere le eggregore o forme-pensiero, che si nutrono della psiche collettiva, e i Golem, spettri artificiali prodotti dalle emozioni veicolate nella collettività, come ad esempio la paura della morte o l'odio verso l'altro. Per comprendere quali Numi o archetipi prevalgono in un determinato momento storico, bisogna analizzare la situazione in chiave allegorica e mitopoietica. Cominciamo da quello che sembra il motivo dominante: il sacrificio della vita dei giovani e/o sani per proteggere i vecchi e/o malati, attuato prima con il lockdown ed ora co